Concorso Anas – Il Tunnel, il Ponte, la Storia

Salerno

CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE

Gli elementi che il bando richiede di “valorizzare” sono dei resti archeologici, la natura del vicino parco ed il tema principale e portante:
il “RECUPERO DELL’AREA DISMESSA AUTOSTRADALE” con rinaturalizzazione e valorizzazione paesaggistica.

La trasformazione del sito con la vecchia autostrada non è l’ultima ragione del degrado ambientale, ma nello stesso tempo l’elemento che ha ispirato il nostro progetto.

Tutto l’iter progettuale è stato indirizzato con sensibilità verso scelte di ridottissimo impatto ambientale, eco-sostenibili e con eliminazione di qualsiasi barriera architettonica.

Avendo posizionato la NUOVA FABRICA sul sito dell’autostrada dismessa si hanno numerosi vantaggi, tra i quali la localizzazione dell’impianto del museo sull’area di sedime dell’attuale autostrada dismessa, il sollevamento ed il mantenimento idealistico del manto stradale deformato, come coronamento dell’edificio sottostante, una sorta di ribaltamento della sezione di rilevato stradale in architettura in trincea con l’ultimo tratto dell’edificio che diventa aperto, collegandosi al corridoio ecologico riconvertito.

La nuova Fabbrica condensa sotto il suo lungo ed ondulato sviluppo architettonico, frutto dell’astrazione geometrica dell’asse stradale in una DEFORMATA TELLURICA, tutte le funzioni previste dal bando, alcune nella parte ipogea e altre sempre contenute nella sky-line della massima quota del vecchio rilevato stradale.

Punto fondamentale della composizione del progetto è che la FABRICA con le sue funzioni sia “VIVA”, in “MOVIMENTO” nella sua concezione di spazio fluido semi-aperto, luogo di esperienze stimolanti per ogni fascia di età, per ogni ceto sociale, all’insegna della multiculturalità.

Nel ripristinare una “qualità ambientale e paesaggistica” si è proceduto con una sorta di “RESTAURO STILISTICO” del paesaggio che trae i suoi riferimenti figurativi non nei tratti di natura e paesaggio esistenti, ma nelle raffigurazioni paesaggistiche, testimonianza di una natura ancora incontaminata e “inviolata” di epoca preindustriale.

Come per un’opera d’arte, un bene di valore culturale, un’edificio storico, si sono cercati i documenti storici, contemporanei al bene, che fossero in grado di legittimare le scelte per l’opera di restauro.

Nel “restaurare”, quindi, non si è presa la natura a modello ma le opere d’arte raffiguranti la natura come era nel 700/800, paesaggi di epoca pre-moderna per il “restauro stilistico” della natura attuale depredata dei suoi elementi significativi.

Luogo

Salerno

Anno

2006

Premi

Secondo premio

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